La ladra di cuori by Sara Attrice

La ladra di cuori by Sara Attrice

autore:Sara Attrice [Attrice, Sara]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UNKNOWN
pubblicato: 2019-03-04T23:00:00+00:00


Capitolo 17

Mary

Terzo Giorno

Erano ore che ce ne stavamo sedute in quella camera di hotel, e mi sembrava la notte più lunga della mia vita. Era chiaro a tutti che il “collega” non si sarebbe presentato, e non potevo essere più sollevata. Non sapevo cosa sarebbe successo se si fosse fatto vivo, ma non volevo scoprirlo. Dovevo andarmene via di là. Eravamo arrivati al punto di mangiare le cose portate dal servizio in camera mentre pianificavamo cosa fare. Ognuno perso nei propri pensieri. Sapevo quali erano i miei e quelli di Kim, e stavo per mettere in moto le cose. Ma dovevo fare in modo che John fosse d'accordo col mio piano.

Diedi un morso a una patatina e considerai le mie opzioni. John era seduto al tavolo che sbocconcellava il suo cibo. Era chiaramente deluso di come stava procedendo la serata. O forse era deluso che il suo amico non si fosse presentato per aiutarlo a gestire la sua “situazione”. Dovevo ammettere che mi faceva un po' pena.

“John, perché non ci lasci andare?”

Lui mi guardò e fece una smorfia. “Perché dovrei farlo, Mary? Sei la mia spina nel fianco”.

“Ed è proprio per questo che dovresti lasciarci andare. Senti, se ci lasci andare di darò una percentuale di quello che ricaverò dai dipinti che abbiamo rubato. Sono delle vere opere d'arte e valgono una fortuna”.

Kim si girò di scatto verso di me, e io le feci un occhiolino. John sembrava intrigato, ma non ero sicura di averlo convinto.

“Offerta interessante, Mary. Ma come posso crederti? Come faccio a sapere che questi dipinti ce li hai veramente? Non sei esattamente un tipo di cui fidarsi”.

Risi. “Ok, hai ragione. Non ti darò informazioni dettagliate sui dipinti perché sei un poco di buono. Ti dico solo che Stuart Davidson e Spencer Covington sono i migliori offerenti. Sono disposti a pagare una bella cifra, e io sono disposta a darti una bella fetta dei profitti se ci lasci andare in questo momento”.

Dalla sua espressione seppi che aveva riconosciuto i due nomi. Erano dei buoni compratori sul mercato nero, e avevano molti soldi da spendere.

Annuì. “Ok, affare fatto. Ma non provare a pugnalarmi alle spalle, Mary. Perché a questo punto avrei tutti i motivi per tagliarti la gola senza problemi. Capito?”

Sorrisi nervosamente. Non era da tutti i giorni sentirsi minacciata così. “Allora siamo libere di andarcene?” chiese Kim.

Lui la guardò dalla testa ai piedi. “Sì. Anche se mi dispiace vederti andar via, Kim. Ma non sei più mia prigioniera. Potete andare e vendere quei dipinti. Vi contatterò”.

Quello era il segnale per andarsene. Presi Kim per mano e la feci uscire velocemente. Una volta nel corridoio corremmo verso l'ascensore, preoccupate che John potesse cambiare idea.

“Sei stata grande”, disse Kim, sollevata. “Anche se odio l'idea di rinunciare a parte del profitto”.

“Non avevamo molte altre opzioni, Kim. Dovevo fare qualcosa”.

Ci dirigemmo verso casa il più velocemente possibile. Non solo volevo vendere i dipinti quella sera stessa e liberarmi per sempre di John, ma entrambe dovevamo preparare i nostri prossimi colpi. Non c'è pace per i cattivi.



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